L’iniziativa «Sulle borse di studio» ostacola il processo di armonizzazione intercantonale delle borse di studio

Berna, 13.04.2015 - L’obiettivo dell’iniziativa «Sulle borse di studio» – ovvero armonizzare e aumentare i sussidi all’istruzione per gli studenti delle scuole universitarie e per chi segue una formazione professionale superiore – è comprensibile, ma il previsto travaso di competenze dai Cantoni alla Confederazione è la soluzione sbagliata. Ciò comporterebbe spese supplementari e annullerebbe il processo di armonizzazione intercantonale delle borse di studio, già in corso. Il Consiglio federale e il Parlamento raccomandano pertanto di respingere l’iniziativa.

L'iniziativa «Sulle borse di studio» si prefigge di armonizzare a livello federale i criteri per concedere sussidi (borse di studio e prestiti) agli studenti delle scuole universitarie e a chi segue una formazione professionale superiore. Questo obiettivo presuppone il trasferimento della competenza giuridica dai Cantoni alla Confederazione. Spetterebbe a quest'ultima stabilire in maniera centralizzata chi ha diritto ai sussidi all'istruzione, a quali condizioni e per quale importo.

Secondo il Consiglio federale le borse di studio devono rimanere di competenza dei Cantoni, che conoscono meglio le esigenze degli studenti. Quando calcolano i sussidi all'istruzione, infatti, i Cantoni possono tenere conto di altre prestazioni che variano da un Cantone all'altro, fra le quali ad esempio gli assegni familiari per giovani in formazione tra i 16 e i 25 anni.

I Cantoni hanno riconosciuto che le diverse regolamentazioni in materia di sussidi (concessione, importi) pongono un problema. Il Concordato intercantonale sulle borse di studio, in vigore dal 2013, stabilisce i principi per concedere i sussidi all'istruzione e gli importi minimi. Al Concordato hanno aderito già 16 Cantoni, ovvero circa il 70 per cento della popolazione svizzera, con l'impegno di adeguare il rispettivo diritto cantonale entro il mese di marzo 2018. Se l'iniziativa fosse accettata i Cantoni non sarebbero più incentivati ad attuare il processo di armonizzazione in corso, che probabilmente verrebbe abbandonato, andando contro l'interesse degli studenti.

L'armonizzazione cantonale è già a buon punto e la Confederazione la sostiene attraverso il Concordato sulle borse di studio. In proposito il Parlamento - a titolo di controprogetto indiretto all'iniziativa - ha deciso che i Cantoni che non rispetteranno i criteri importanti del Concordato per la concessione dei sussidi perderanno il loro diritto ai sussidi federali in quest'ambito. In dicembre 2014 il Parlamento ha deciso di adottare una legge sui sussidi all'istruzione che però potrà entrare in vigore soltanto se l'iniziativa «Sulle borse di studio» verrà respinta nella votazione popolare del 14 giugno 2015.

Un altro elemento parla a sfavore dell'iniziativa: comporterebbe infatti spese supplementari assai elevate per la Confederazione e i Cantoni perché bisognerebbe aumentare globalmente le prestazioni a favore degli studenti. Il Consiglio federale non ha effettuato calcoli in tal senso perché vi sono troppe incognite. Stando ai calcoli dei promotori dell'iniziativa si tratterebbe di svariate centinaia di milioni di franchi all'anno, soldi che verrebbero prelevati in altri settori dell'istruzione oppure in altre voci di bilancio.


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