La Confederazione istituisce il centro di competenze nazionale «Lavorare nella cultura»
Berna, 30.09.2025 — La Confederazione istituisce un nuovo centro di competenze nazionale denominato «Lavorare nella cultura», allo scopo di informare e sensibilizzare gli operatori, gli organizzatori di eventi e le associazioni culturali sulle questioni relative alla sicurezza sociale e alle condizioni di lavoro nel loro settore. Ha inoltre il compito di segnalare le offerte già presenti nelle regioni e di completarle adeguatamente. In questo modo, la Confederazione attua una delle misure centrali previste dal messaggio sulla cultura 2025–2028 per migliorare le condizioni quadro professionali nel settore culturale. «Suisseculture Sociale» è l’associazione incaricata del progetto. Essa verrà sostenuta a tale scopo finanziariamente dall’Ufficio federale della cultura (UFC).
Tra i compiti del centro di competenze «Lavorare nella cultura» rientrano la sensibilizzazione degli operatori, degli organizzatori di eventi e delle associazioni culturali alle questioni riguardanti le condizioni di lavoro e la sicurezza sociale, nonché la messa a disposizione delle informazioni e della documentazione corrispondenti. Il centro di competenze è tenuto ad esempio a segnalare le offerte già esistenti proposte da Cantoni, Città e organizzazioni del settore e, se necessario, a completarle e svilupparle ulteriormente. Un altro compito consiste nel favorire la messa in rete e il trasferimento delle conoscenze tra gli attori rilevanti, di concerto con l’UFC, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS) e la Segreteria di Stato dell’economia (SECO), oltre che in collaborazione con le autorità, le istituzioni e le organizzazioni culturali dei Cantoni e dei Comuni.
La cultura: un mondo del lavoro atipico
Nel settore culturale sono ampiamente diffusi i cosiddetti rapporti di lavoro atipici, nei quali rientrano le pluriattività, i contratti a tempo determinato, le attività indipendenti e le forme ibride. Questi tipi di impiego sono spesso associati a salari bassi e a una protezione sociale insufficiente. È quanto emerge dal Rapporto sulla sicurezza sociale degli operatori culturali in Svizzera (in francese e in tedesco), pubblicato dalla Confederazione nell’estate 2023 in adempimento del postulato 21.3281. Sulla scorta delle raccomandazioni contenute nel Rapporto, nel 2024 l’UFC, in collaborazione con l’UFAS, la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia e i rappresentanti delle organizzazioni professionali degli operatori culturali, ha formulato misure volte a migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza sociale nel settore culturale. Per attuare una di queste misure, nella primavera 2025 è stato indetto un concorso pubblico finalizzato all’istituzione di un centro di competenze. In base ai risultati del concorso e alle raccomandazioni degli esperti esterni, il mandato è stato attribuito all’associazione «Suisseculture Sociale», che tra il 2025 e il 2028 avrà a disposizione 300 000 franchi all’anno per fornire le prestazioni previste nel bando di concorso.
Suisseculture Sociale si adopera per la sicurezza sociale nel settore culturale
L’associazione «Suisseculture Sociale» vanta un’esperienza pluriennale nell’ambito della sicurezza sociale e delle condizioni di lavoro nel settore culturale. Già oggi fornisce servizi a favore dell’intero settore e conta su una rete consolidata di organizzazioni, istituti di previdenza, partner statali, istituzioni e operatori culturali. Fin dalla sua fondazione, nel 1999, gestisce un fondo a sostegno degli operatori culturali professionisti che affrontano situazioni di bisogno sociale ed economico e, durante la pandemia di coronavirus, si è occupata su mandato della Confederazione di erogare l’aiuto finanziario d’emergenza per gli operatori culturali. Suisseculture Sociale dispone inoltre di un servizio di consulenza e si impegna sul piano politico e sociale per la realizzazione e il rafforzamento della sicurezza sociale degli operatori culturali professionisti.