Intelligenza artificiale: la Svizzera è a buon punto

Berna, 13.12.2019 - L’intelligenza artificiale (IA) ha già trovato sbocco in numerose applicazioni mozzafiato, ad esempio nei settori dell’identificazione delle immagini, della diagnosi medica, della traduzione e della mobilità. Come dimostra un rapporto commissionato dal Consiglio federale, la Svizzera vanta sostanzialmente una buona posizione per quanto riguarda le applicazioni e le sfide legate all’IA. In diversi settori, però, sussiste ancora una certa necessità d’intervento. Questa necessità è stata identificata e viene già ampiamente affrontata. Nella riunione del 13 dicembre 2019 il Consiglio federale ha preso atto del rapporto interdipartimentale redatto sotto la direzione del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR). Questo rapporto servirà da base per l’elaborazione di linee guida strategiche.

Per la Svizzera è fondamentale sfruttare le nuove opportunità offerte dall’IA. Il nostro Paese deve garantire condizioni quadro per quanto possibile ottimali se intende consolidare ulteriormente il suo ruolo di leader e polo di ricerca e sviluppo tra i più innovativi del mondo nel campo dell’IA. Nel contempo si tratta di riconoscere i rischi legati all’utilizzo di queste nuove tecnologie e adottare tempestivamente le dovute misure.

Il rapporto commissionato dal Consiglio federale passa in rassegna ed esamina in dettaglio l’insieme delle condizioni quadro rilevanti ai fini di un utilizzo responsabile dell’IA. Illustra inoltre le specifiche sfide nei diversi campi d’applicazione e in tutti i settori politici dell’Amministrazione federale e analizza infine l’eventuale necessità d’intervento a livello federale.

Al momento il contesto giuridico svizzero è fondamentalmente idoneo per affrontare le nuove sfide legate all’IA, tra cui gli aspetti della comprensibilità, delle eventuali discriminazioni o delle questioni legate alla responsabilità per i sistemi di IA autonomi. In diversi ambiti politici sussiste però una grande necessità di chiarimento e adeguamento, ad esempio per quanto riguarda l’impiego dell’IA nella mobilità, nella politica di sicurezza, nella formazione e nella ricerca. In quasi tutti questi ambiti sono comunque già in corso d’attuazione numerose misure concrete.

In risposta all’ulteriore necessità d’intervento individuata dal rapporto, il Consiglio federale ha conferito una serie di mandati d’esame interni, in particolare nei settori del diritto internazionale e sull’impiego dell’IA per la formazione dell’opinione e della volontà pubbliche. Bisognerà inoltre riflettere su come migliorare il coordinamento in seno all’Amministrazione federale ai fini di un impiego dell’IA.

L’Esecutivo ha infine incaricato il DEFR (Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione) di portare avanti i lavori interdipartimentali e di derivare dal presente rapporto, entro il primo trimestre del 2020, linee guida strategiche per la Confederazione.

Il DATEC ha invece ricevuto l’incarico di considerare le misure settoriali rilevanti già adottate nei Dipartimenti e negli Uffici federali nel contesto della strategia e del piano d’azione «Svizzera digitale».

Il rapporto è frutto delle attività svolte dal gruppo di lavoro interdipartimentale sull’intelligenza artificiale costituito nell’autunno 2018 dal DEFR su mandato del Consiglio federale. In vista dell’elaborazione del rapporto, il gruppo di lavoro guidato dal DEFR ha istituito diversi sottogruppi tematici, che nel corso dei lavori hanno a loro volta consultato numerosi esperti esterni.


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