I partner adottano misure per rafforzare le scuole specializzate superiori

Berna, 14.11.2022 - Su invito del consigliere federale Guy Parmelin, il 14 novembre 2022 i rappresentanti di Confederazione, Cantoni e partner sociali si sono riuniti a Berna per il 9° incontro nazionale sulla formazione professionale e hanno varato un pacchetto di misure per migliorare il posizionamento delle scuole specializzate superiori (SSS). Il pacchetto comprende in particolare la protezione della denominazione per questa categoria di scuole, la verifica del titolo «Professional Bachelor» e il potenziamento della collaborazione tra gli operatori delle SSS e quelli della formazione professionale superiore. Inoltre, è stato assunto un impegno formale (committment) per agevolare il conseguimento di un titolo professionale da parte degli adulti.

In quanto parte della formazione professionale superiore, le SSS devono continuare a svolgere il proprio ruolo ovvero permettere di conseguire una qualifica di livello terziario anche a chi non ha sostenuto la maturità e fornire all’economia specialisti e dirigenti qualificati. I tratti distintivi di queste scuole sono l’orientamento diretto dei titoli alle esigenze del mercato del lavoro e il profilo orientato alla pratica e devono essere entrambi preservati.
È invece necessario intervenire per quanto riguarda la visibilità, la notorietà e la reputazione dei titoli all’interno della società e del mondo economico. Per farlo occorre tenere conto della formazione professionale superiore nel suo insieme e della sua posizione all’interno del sistema formativo. I partecipanti all’incontro nazionale hanno preso visione del rapporto 2022 sui lavori del progetto «Posizionamento delle scuole specializzate superiori» a cura della Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI) e hanno approvato una serie di misure, che la SEFRI e i partner provvederanno ad attuare con grande rapidità. Con il rapporto sono stati adempiuti i mandati politici degli ultimi anni che puntavano ad aumentare l’attrattiva e il prestigio delle SSS.

Un altro tema al centro dell’incontro di quest’anno è stata la qualificazione professionale degli adulti, misura che intende consentire a queste persone di conseguire un titolo professionale nella maniera più semplice possibile riducendo il rischio che finiscano in disoccupazione.
La Confederazione, i Cantoni e i partner sociali hanno assunto un impegno (committment) in tal senso e continueranno ad adoperarsi per migliorare le condizioni quadro. In particolare, gli adulti devono poter contare su attività di informazione e consulenza adeguate alle loro esigenze, avere la possibilità di far convalidare le prestazioni di formazione e accedere facilmente ai posti di tirocinio, alle offerte formative e alle procedure di qualificazione. Sulla base del committment è stato elaborato un elenco di misure.

I partecipanti all’incontro si sono poi informati sullo stato dell’iniziativa «Formazione professionale 2030». Per quanto riguarda il progetto «Ottimizzazione di processi e incentivi nella formazione professionale di base» nell’anno in corso è stato approfondito il processo di sviluppo delle professioni ed è stato commissionato uno studio sul finanziamento dei corsi interaziendali. Sono stati fatti passi avanti anche nel progetto sul potenziamento delle competenze formative delle aziende («TOP Azienda formatrice») e in quello denominato «Maturità professionale 2030», lanciato proprio quest’anno.

L’incontro nazionale sulla formazione professionale, presieduto dal ministro dell’istruzione Guy Parmelin, ha visto la partecipazione di rappresentanti della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE), della Conferenza svizzera degli uffici della formazione professionale (CSFP), dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI), dell’Unione svizzera delle arti e mestieri (usam), dell’Unione sindacale svizzera (USS), di Travail.Suisse e della SEFRI.


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