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La sorveglianza spaziale ininterrotta è fondamentale per svolgere in sicurezza le attività di esplorazione e per l’uso sostenibile dello spazio. Questo è vero soprattutto perché sempre più spesso le applicazioni e i servizi basati su infrastrutture spaziali non sono usati a fini soltanto scientifici, ma anche commerciali. L'obiettivo del programma di sicurezza spaziale dell'ESA (ex Space Situational Awareness Programm SSA) è proteggere la Terra, la specie umana e le infrastrutture terrestri e spaziali dalle minacce provenienti dallo spazio. Questi programmi operano in vari ambiti: la meteorologia spaziale, la protezione del nostro Pianeta da asteroidi, le collisioni tra satelliti e detriti spaziali e l'uso sostenibile dello spazio.
A causa delle numerose attività spaziali sempre più oggetti finiscono in orbita, incrementando il rischio di collisione e minacciando i satelliti in funzione. Il primo incidente si è verificato il 10 febbraio 2009 sopra la Siberia, a un’altitudine di 776 chilometri, quando un satellite privato di comunicazione statunitense si è scontrato con un satellite militare russo che viaggiavano a una velocità relativa di 11,7 chilometri al secondo.
Anche la meteorologia spaziale va monitorata, dato che le tempeste magnetiche possono danneggiare le sensibili apparecchiature elettroniche e i pannelli fotovoltaici dei satelliti. Nel contempo, le correnti ionosferiche mettono a rischio le infrastrutture terrestri, come le reti ad alta tensione e i sistemi di distribuzione elettrica, e le tempeste magnetiche possono perturbare o addirittura interrompere i segnali dei moderni sistemi di navigazione e comunicazione spaziale.
Infine, le piogge di asteroidi costituiscono un'ulteriore minaccia per il nostro Pianeta: durante l'evento di Tunguska (Siberia) del 1908, ad esempio, caddero sulla Terra frammenti dal diametro tra i 60 e i 100 metri. Nel caso di Chelyabinsk (2013), invece, si stima che l’onda d’urto che colpì 6 città russe sia stata provocata da un asteroide di 20 metri.
Nell'ambito dei suoi programmi di sicurezza spaziale, l'ESA sviluppa satelliti e sensori che permettono di monitorare meglio il tempo meteorologico spaziale e aiutano a proteggere la Terra dagli asteroidi. questo implica l’estenzione della rete di osservazione per il rilevamento dei dati la realizzazione di modelli predittivi per previsioni e allerte. Inoltre, sotto responsabilità della Svizzera, l’ESA sta lavorando alla prima missione satellitare volta a rimuovere attivamente i detriti spaziali (ESA missione ADRIOS) e a sviluppare tecnologie che, mediante sensori, permettono di monitorare i detriti ed di evitare automaticamente le collisioni.
Le imprese e gli istituti di ricerca svizzeri hanno partecipato attivamente ai programmi fin dall’inizio. Questi enti dispongono del know-how necessario per sviluppare tecnologie, programmi informatici e hardware e vantano competenze di ricerca astronomica nei settori del monitoraggio ottico di oggetti spaziali vicini alla Terra (satelliti e detriti) e della ricerca sulla meteorologia spaziale.
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